Cari amici imprenditori, oggi facciamo un breve excursus storico che ci aiuta a capire quanto il classico consiglio dei saggi “bisogna guardare indietro e imparare dal passato”, in questi nostri tempi di incertezza è sì utile ma non completo. A questo pur prezioso consiglio, infatti, secondo noi bisogna aggiungere che “il solo guardare indietro non conta, occorre avere la giusta misura del passato: il dato, l’informazione”.
Correva l’anno 2008…
Il 2008 (anche se non per tutti) è stato un anno di sconvolgimenti e grande incertezza economica. Grazie ai dati precisi di quel periodo, gli insegnamenti appresi meritano di avere tutta la nostra attenzione. Infatti, sia una recente analisi di Google che altri studi riferiti proprio a quell’anno dimostrano come, negli anni subito successivi al 2008, il rapporto qualità-prezzo ha avuto la priorità nelle scelte del consumatore: le persone hanno cominciato a confrontare i prezzi online, il che ha consentito loro di trovare offerte migliori e prendere più dimestichezza con l’e-commerce.
Cinque anni dopo – in Italia è avvenuto intorno al 2015 -, le nuove abitudini dei consumatori si erano già consolidate. Da quella data i nuovi comportamenti di acquisto sono diventati la normalità, in quanto i consumatori hanno potuto sperimentare i vantaggi di confrontare i prezzi, aspettare gli sconti e iniziare a fare acquisti in anticipo per approfittare di offerte migliori.
Cosa è successo durante la pandemia?
Durante la pandemia da coronavirus, anche nella nostra Sicilia, abbiamo visto ri-emergere modelli di comportamento simili. Nell’estate 2020, il traffico e-commerce nel settore del retail a livello mondiale ha raggiunto il record mensile di 22 miliardi di visite [dati Google]. Contemporaneamente, in tutto il mondo i consumatori hanno iniziato a prestare più attenzione nel trovare i prezzi più competitivi online.
Sempre all’inizio della scorsa estate, due consumatori su cinque hanno detto di fare più acquisti online e hanno indicato come motivi le promozioni e i prezzi bassi.
La maggior parte delle categorie commerciali ha registrato una crescita superiore al 10% della clientela online durante la prima fase della pandemia e molti consumatori dicono di avere intenzione di continuare a fare acquisti online anche quando i negozi fisici saranno completamenti aperti.
Non solo, gli stessi consumatori, e tra questi più della metà dei Millennial e dei Centennial, sostengono che manterranno alcune delle abitudini prese durante il lockdown: da un miglioramento delle norme igieniche alle abitudini alimentari più sane, passando per una quantità di tempo maggiore dedicata alla crescita personale.
Conclusione
In conclusione, quindi, questo sguardo al passato misurato puntualmente, manifesta la certezza che in questo 2021, ma soprattutto nei prossimi due/tre anni, alcuni concetti chiave che caratterizzeranno i consumi sono già delineati. Noi ne abbiamo individuato almeno 7. Di seguito ne elenchiamo due e per gli altri rimandiamo ad una più puntuale conversazione.
- Utilizzate gli sconti come leva psicologica all’acquisto, non per aumentare il mercato. Cioè promuovere e scontare non è sempre una strategia di marketing.
- Il consumatore cerca il risparmio finalizzato ad un “generale miglioramento della sua vita”. Quindi non sempre il risparmio significa “prezzo minore”.
Ne mancano 5, quelli personalizzabili per settori, per cui è necessaria una vostra diretta, puntuale, partecipazione.
Se vuoi continuare a discuterne gratuitamente, compila il form adesso, perché il 2021 deve partire con un piede diverso.
