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Hai bisogno di… devi ristrutturare… un sito web per la tua azienda? Abbiamo capito: sei in ansia.

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Che ne pensate di andare incontro al 2017 con una nuova prospettiva per il vostro sito web oramai vecchio? Perché non cominciare il nuovo anno inaugurando, per la prima volta, la vostra presenza online dell’azienda che avete con cura creato e portato alla maturità? Ottima idea! Ed ecco che partono le richieste al cugino, al figlio della vicina (che è anche iscritto all’università), ma anche al webmaster conosciuto in paese, oppure ad un agenzia che avete trovato cercando su Google. Perché cercare su Google è facile. Quindi stima dei preventivi, analisi del vostro budget, realizzazione che la vostra idea di spesa è distante dal mercato.
Ripensamenti, rivisitazioni: magari tolgo il mailing, magari non attivo la newsletter, anche se l’Agenzia ha spiegato che è una azione importante per avviare una relazione con il tuo mercato di riferimento.
Ma noi vogliamo darti un consiglio, un solo consiglio che è questo: chiaritevi le idee su una cosa soltanto “la mia attività ha veramente bisogno di un sito per essere online?”

Fate uno sforzo per analizzare cosa ha funzionato e cosa no, nel sito che già avete. Siate il più possibile obiettivi, anche se – in verità – questa analisi avreste dovuto farla prima e giorno per giorno. E’ davvero importante che cerchiate di comprendere a fondo cosa vi sareste aspettati e cosa è davvero accaduto, analizzando metriche fondamentali per capire come gli utenti vi trovano e come si comportano sul vostro sito.
La nostra storia decennale ci fa dire che spesso, quando si parla di “essere online” per le aziende, le uniche preoccupazioni che vengono riportate riguardano l’aspetto grafico del sito e il traffico che esso riceve, come se questi fossero gli unici elementi importanti per una presenza in rete che soddisfi l’esigenze di un’impresa.
Ma già la stessa denominazione della prima pagina con cui si organizza il sito, la fantomatica HOME, dovrebbe fare comprendere che realizzare (acquistare un sito) deve essere esattamente come acquistare una casa o meglio, la sede della tua attività (ristorante, bar, negozio).
Le necessità della famiglia (azienda), il quartiere dove è ubicata (posizionamento), l’essere vicini alla scuola, all’ufficio postale, alla farmacia (il mercato di riferimento); sono tutti elementi minimi presi per la valutazione dell’abitazione. E poi c’è il budget, il reddito e la bancabilità per chiedere il mutuo, la valutazione di cosa acquistare in zona: un vecchio immobile da ristrutturare, oppure un appartamento già ristrutturato. In alternativa, un appartamento nel nuovo condominio appena realizzato? È dunque evidente che neppure la stima del budget, da solo, è sufficiente per acquistare una abitazione, perché nessun Agente Immobiliare saprebbe darci altro se non quello che conviene a lui stesso, se non abbiamo le idee chiare su cosa ci serve davvero e su cosa intendiamo fare per un investimento di così notevole importanza.
Una prima risposta al consiglio che vi abbiamo dato? Una cosa è chiara, già da adesso, non occorre essere esperti di edilizia o interior design per definire gli obiettivi aziendali online. Non occorre essere competenti in information tecnology per capire che oggi le persone sono online soprattutto con lo smartphone.
L’unica cosa in cui è necessario concentrarsi è quella legata alla conoscenza delle proprie esigenze ed alla capacità di valutazione della funzione e dei risultati che il “vecchio” sito ha permesso di raggiungere, ovvero a cosa vogliamo raggiungere andando online. Apriamo un canale di conversazione e poi? Ma quali sono le domande che ci poniamo realmente, e quelle che invece dovremmo porci per approfondire e raggiungere la chiarezza delle idee?

Domanda n°1) Ma l’azienda vuole ancora essere online con il “profilo” e con i “contatti”?
Domanda pertinente, ma da sola non basta e non è poi così determinante, rispetto ai risultati ottenuti. La vera domanda è: ma il sito web come può diventare strumento di business?
Certamente dovremmo preoccuparci dei contenuti, della SEO (Search Engine Optimization), delle prestazioni in termini di tempi di caricamento pagine e di User Experience, perché i motori di ricerca ci aiutano ad ottenere visite e traffico solo se il nostro sito è in regola con i requisiti minimi che vengono continuamente ridefiniti, in funzione dell’avanzamento tecnologico dei dispositivi e dei browser di navigazione.
Ma anche questo non rappresenta il focus. Per essere strumento di mercato, deve principalmente servire a posizionare – sul mercato – le cose fondamentali che fanno mercato: i prodotti.
I vostri prodotti – ovviamente i vostri servizi – sono l’elemento base del vostro mercato. E lo sono, nella misura in cui, ricevono il riconoscimento economico del lavoro: l’acquisto.

Domanda n° 2) Questi prodotti sono stati presi nella giusta considerazione nel vostro modo di “essere online”? Bella grafica? Certamente! L’immagine conta? Ancora di più! Ma le vostra pagine web sui prodotti hanno il contenuto e le caratteristiche tecniche per essere “ottimamente” a disposizione dell’utente connesso? Sono viste dai motori di ricerca? Sono facili da leggere, veloci da aprire, con contenuti utili? Le risposte fanno la differenza e pongono la conseguente domanda.

Domanda n° 3) ma queste “schede prodotto” dove saranno visibili online? Su quello che veniva prima definito sito web? Ma basta solo questa “vetrina”? Esistono luoghi – fisici e virtuali – frequentati dalla persone, dal consumatore, in cui questi prodotti vengono messi a disposizione della ricerca/vista? Se la risposta è si, ogni volta occorre operare nello stesso modo, caricando testi, informazioni e foto, dovunque voglia che arrivi la scheda prodotto?

In queste tre domande, sta tutta la nostra vision che ci ha portato a modificare l’approccio aziendale e creare soluzioni tecniche che portano principalmente il “prodotto” della vostra azienda sul web e poi – subito dopo – le pagine “profilo e contatti” e la pagina “dove siamo”.
Per essere chiari, oggi il web chiede di “esserci“, di “essere utili“, di “essere veloci“.

Esserci significa, tecnicamente, l’assoluta rispondenza alle linee guida dei motori di ricerca e alle regole del Consorzio W3C, come prima cosa. Ma oggi lo scenario è più complesso, rispetto a qualche anno fa. L’avvento del web mobile e dei molti dispositivi che permettono di navigare la rete in mobilità, ha complicato non poco le cose, tanto da richiedere uno sforzo ulteriore, in sede di progettazione. Questo implica che si conosca la differenza tra “essere responsive” ed “essere mobile”, soluzioni profondamente diverse per ottenere (quasi) il medesimo risultato: essere facilmente navigabili da PC e da device mobili. La differenza di prezzo tra le due soluzioni è tutta in quel “quasi”, ma non è assolutamente una differenza da sottovalutare.
I vantaggi del Responsive Design rispetto alla realizzazione di un mobile sono molteplici:
– una sola struttura da aggiornare;
– un solo template html, che si adatta a seconda del device che naviga il sito;
– un solo file css, che si adatta ai vari device per mezzo delle media query;
– una sola ottimizzazione SEO;
– un costo più abbordabile.
Un modo camaleontico di essere online, ossia in grado di adattarsi all’ambiente in cui esso è visitato. Sembra la soluzione ideale e in molti casi lo è davvero, ma non è comunque paragonabile ad essere mobile. Questa seconda strada significa rendere quelle famose “schede prodotto” – il vero cuore della presenza online e non il sito come invece altri ritengono – ben visibili da mobile. I fattori che devono portare ad una scelta del genere sono molti, variano a seconda del business e, soprattutto, in funzione dell’esperienza utente che dobbiamo perseguire per una reale competitività e per una chiara ed efficace capacità di conversione.
La “scorciatoia” responsive, infatti, non ci permette di lavorare più di tanto sulla quantità e sulla qualità dei dati da riportare su dispositivi meno agevoli del PC, in termini di consultazione.
Caricare molti dati su un dispositivo mobile ne rallenta le prestazioni e, in molti casi, ne favorisce l’abbandono, in favore di strutture più agili e più semplici da navigare con uno smartphone o con un tablet. In definitiva, un essere mobile consente di ottimizzare al massimo l’esperienza utente in funzione delle prestazioni e delle caratteristiche dei dispositivi sul quale esso sarà visualizzato.

Essere utili significa, anche ragionare, in termini di traffico. Se genero traffico sono utile?
Su questo fronte, se è vero che gli aspetti tecnici sono tenuti in considerazione dai motori di ricerca per il posizionamento delle loro pagine (leggi schede prodotto), è altrettanto vero che i contenuti rappresentano la vera arma vincente in rete e che, nella maggior parte dei casi, essi sono del tutto inadeguati. Quindi contenuti, contenuti, contenuti e non sito bello, facile, gratis e perfetto. Sui contenuti si gioca il successo di “essere utili”. Ma c’è poi un’ulteriore, importantissima considerazione da fare: a cosa serve tutto questo traffico?
Un’azienda non ha bisogno di generare traffico sul proprio “Catalogo Prodotti” e ne tanto meno sul proprio sito, per vendere. Essere utili significa, in definitiva, essere capaci di costruire un’audience, un pubblico, portare a visitare le nostre pagine solo utenti che non “rimbalzeranno” via dopo aver capito al primo sguardo che della nostra “casa online” non gliene importa nulla.
Facciamo un esempio concreto: perché, se il principale obiettivo di essere utili è la capacità di convertire traffico in audience, spesso il sito non è neppure lo strumento più efficace, tanto che si deve ricorrere a landing page molto più mirate, in funzione dei singoli obiettivi? La landing page è efficace ed il sito no? Spesso è cosi, spesso i siti sono fatti di pagine profilo, pagine contatti, gallery fotografiche e si perdono in testi, link a dir poco enciclopediche. Grandi quantitativi di dati e di informazioni. Fate una prova, definite una “scheda prodotto” e cosa deve contenere ed avete chiaro il concetto di “essere utili”.
Proprio sulla scheda prodotto si concentra la nostra soluzione – la suite SynApp – che risponde alla necessità di “velocità”. Essere veloci per noi significa, oltre che rispondere agli standard richiesti dal web e dai motori di ricerca in particolare, anche e soprattutto, distribuire facilmente il contenuto delle schede prodotto nei diversi canali che oggi il consumatore sempre connesso utilizza: mobile, motori di ricerca, ebay, google shopping, email, ecommerce, social.
Un sistema di sincronizzazione che permette al cuore dell’azienda – il prodotto – di raggiungere immediatamente e simultaneamente tutti questi canali di connessione, in un attimo.

Quindi, per tutti coloro che sono stati cosi generosi da arrivare sin qui nella lettura di questa piccola nostra analisi, diciamo: siete delle aziende? Concentratevi solo ed esclusivamente su quello che è la vostra qualità, il prodotto che realizzate, e pensate che solamente questo deve:  essere, essere utile, essere veloce nel suo posizionamento sul web.

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