Pubblicati i decreti interministeriali relativi al credito d’imposta per l’e-commerce di prodotti agroalimentari, della pesca e dell’acquacoltura e per le nuove reti d’impresa di produzione alimentare. I due strumenti, previsti dal programma Campolibero e disciplinati con decreti dei Ministeri delle Politiche agricole e dello Sviluppo economico del 13 gennaio 2015, sono diretti a promuovere il commercio elettronico e a favorire l’aggregazione e l’innovazione tecnologica delle imprese agricole, agroalimentari, della pesca e dell’acquacoltura che partecipano a contratti di rete.
Il secondo strumento concerne il credito d’imposta per nuovi investimenti e cooperazione di filiera nell’ambito di reti di imprese. Il credito d’imposta riguarda nuovi investimenti, compresi in un programma comune di rete, per lo sviluppo di nuovi prodotti, pratiche, processi e tecnologie, nonchè per la cooperazione di filiera
Il primo strumento – su cui ci soffermeremo maggiormente – prevede l’attribuzione di un credito d’imposta per la realizzazione e l’ampliamento di infrastrutture informatiche esclusivamente finalizzate all’avvio e allo sviluppo dell’e-commerce, relative a: dotazioni tecnologiche; software; progettazione e implementazione; sviluppo database e sistemi di sicurezza. Sono ammissibili all’agevolazione i nuovi investimenti realizzati, dopo l’entrata in vigore del decreto del 13 gennaio 2015, a decorrere dal periodo di imposta in corso al 31 dicembre 2014 e nei due successivi.
L’agevolazione è rivolta a imprese, anche se costituite in forma cooperativa o riunite in consorzi, che producono prodotti agricoli, della pesca e dell’acquacoltura di cui all’Allegato I del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea; piccole e medie imprese, come definite dal Regolamento (UE) n. 651/2014, che producono prodotti agroalimentari, della pesca e dell’acquacoltura non ricompresi nell’Allegato I del Trattato, anche se costituite in forma cooperativa o riunite in consorzi. Il credito d’imposta è concesso, per ciascuno dei periodi d’imposta agevolabili, nella misura del 40% dell’importo degli investimenti realizzati, con un tetto massimo di 15mila, 30mila o 50mila euro a seconda della tipologia di impresa. L’incentivo è invece pari al 10% o al 20% della spesa, entro il limite di 50mila euro, per le piccole e medie imprese che producono, rispettivamente, prodotti agroalimentari o della pesca e dell’acquacoltura non ricompresi nell’Allegato I del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea.
Le domande per il riconoscimento del credito d’imposta devono essere presentate dal 20 febbraio al 28 febbraio dell’anno successivo a quello di realizzazione degli investimenti al Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali, secondo modalità telematiche che sono state definite dal Mipaaf. L’importo del contributo riconosciuto al termine del controllo di ammissibilità effettuato dal Mipaaf è indicato dall’impresa nella propria dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta in riferimento al quale il beneficio è concesso ed è utilizzabile esclusivamente in compensazione.